NUOVE NORME SU CAMPIONE D’ITALIA
«Art. 129-bis (Disposizioni in materia di imposte dirette e di accise nel Comune di Campione d’Italia).
1) All’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, sono apportate le seguenti modificazioni:
573. L’imposta dovuta sui redditi diversi da quelli d’impresa dalle persone iscritte nei registri anagrafici del comune di Campione d’Italia nonché sui redditi di lavoro autonomo relativi ad attività svolte in studi siti alla medesima data nel comune di Campione d’Italia, determinata ai sensi dell’art. 188-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, é ridotta nella misura del 50% per 10 periodi d’imposta.
574. Le imposte dovute sui redditi d’imposta realizzati dalle imprese individuali, dalle società di persone e da società ed enti di cui all’articolo 73 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, iscritti alla camera di commercio, industria, artigianato e agricola di Como e aventi la sede sociale operativa, i un’unità locale, nel comune di Campione d’Italia, determinate ai sensi dell’articolo 188-bis del predetto testo unico delle imposte sui redditi, sono ridotte nella misura del 50% per 10 periodi di imposta.
575. Per i soggetti di cui ai commi 573 e 574, l’imposta regionale sulle attività produttive derivanti da attività esercitate nel comune di Campione d’Italia, determinata ai sensi dell’articolo 17, comma 3-bis, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, é ridotta nella misura del 50% per 10 periodi d’imposta.
576. Le agevolazioni di cui ai commi 573, 574 e 575 si applicano a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2019, ai sensi e nei limiti del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimi» nel settore agricolo e del regolamento (UE) n. 717/2014 della Commissione, del 27 giugno 2014, relativo all’applicazione azione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimi» nel settore della pesca e dell’acquacoltura.
576-bis. In deroga al comma 576, per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020 le agevolazioni di cui ai commi 573, 574 e 575 si applicano nel limite dell’importo di 800.000 euro per ogni impresa. Tale limite è di 120.000 euro per ogni impresa attiva nel settore della pesca e dell’acquacoltura e di 100.000 euro per ogni impresa attiva nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli.
577. In vista del rilancio economico del comune di Campione d’Italia, alle imprese che effettuano investimenti nel territorio del medesimo comune facenti parte di un progetto di investimento iniziale come definito all’articolo 2, punti 49), 50) e 51), del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, è attribuito un credito d’imposta commisurato a una quota dei costi individuati come ammissibili ai sensi dell’articolo 14 del predetto regolamento (UE) n. 651/2014. Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 30 milioni di euro per le grandi imprese nella misura del 25 per cento del costo ammissibile, di 20 milioni di euro per le medie imprese nella misura del 35 per cento del costo ammissibile e di 6 milioni di euro per le piccole imprese nella misura del 45 per cento del costo ammissibile.
577-bis. Per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, alle imprese che effettuano gli investimenti di cui al comma 577 il credito d’imposta è riconosciuto, in deroga alle disposizioni del medesimo comma 577, in misura pari ai costi sostenuti nel limite dell’importo di 800.000 euro per ogni impresa. Tale limite è di 120.000 euro per ogni impresa attiva nel settore della pesca e dell’acquacoltura e di 100.000 euro per ogni impresa attiva nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli.
577-ter. L’efficacia delle disposizioni dei commi 576-bis e 577-bis è subordinata all’adozione della decisione di compatibilità da parte della Commissione europea, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea sulla base della comunicazione C(2020) 1863 final della Commissione, del 19 marzo 2020, recante “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19.
INOLTRE
2) Il gasolio usato come combustibile per riscaldamento nel territorio del Comune di Campione d’Italia è sottoposto ad accisa con l’applicazione della corrispondente aliquota di cui all’allegato I annesso al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, nella misura ridotta di euro 201,5 per mille litri di gasolio; per i medesimi consumi non trovano applicazione le disposizioni in materia di riduzione del costo del gasolio di cui all’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 23 dicembre 1998, n. 448, all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 1° ottobre 2001, n. 356, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2001, n. 418, e all’articolo 2, comma 12, della legge 22 dicembre 2008, n. 203.
3) L’energia elettrica consumata nel territorio del Comune di Campione d’Italia è sottoposta ad accisa con le aliquote di cui all’allegato I annesso al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla pro- duzione e sui consumi e relative sanzioni penali e ammi- nistrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, nelle misure ridotte di seguito indicate:
a) euro 0,001 per ogni kWh di energia impiega- ta per qualsiasi applicazione nelle abitazioni;
b) euro 0,0005 per ogni kWh di energia impie- gata per qualsiasi uso in locali e in luoghi diversi dalle abitazioni.
4) L’efficacia delle disposizioni dei commi 2 e 3 è subordinata all’autorizzazione del Consiglio prevista dall’articolo 19 della direttiva n. 2003/96/CE del Consi- glio, del 27 ottobre 2003; le medesime disposizioni trova- no applicazione dalla data di efficacia della predetta au- torizzazione e restano in vigore per la durata di sei anni.
5) Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari a 55.000 euro per l’anno 2020, a 105.000 euro per l’anno 2021, a 103.000 euro per l’anno 2022, a 105.000 euro per l’anno 2023, a 105.000 euro per l’anno 2024, a 6.205.000 euro per l’anno 2025, a 8.729.000 euro per l’anno 2026, a 8.069.000 euro per l’anno 2027, a 8.072.000 euro per l’anno 2028, a 8.070.000 euro per l’anno 2029 e a 1.970.000 euro per l’anno 2030, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come rifinanziato dall’articolo 265, comma 5, del presente decreto».